Riscopriamo in giardino le “cose semplici”.

I giardini nei secoli sono sempre stati condizionati dalle mode e dagli stili, dai giardini “all’italiana”, a quelli “alla francese”, per poi transitare da quelli “all’inglese”, ai romantici fino a quelli moderni. Di quest’ ultimi i più conosciuti sono sicuramente quelli che arredano i più famosi parchi di divertimento o i grandi mall in tutto il modo, progettati e creati all’insegna di una fantastica e sognante parata architettonica, un susseguirsi di vero e finto, parti di un mondo irreale che ci permettono di trovarci in poco più di cinque minuti, da un meditativo giardino di Tokio, ad un desertico paesaggio del Nevada. 

Questa voglia di stupire, di regalare sensazioni inimmaginate, endemica del nostro tempo, porta spesso ad applicare queste visioni anche alla progettazione dei nostri giardini di città o di periferia, dimenticandoci, che un giardino se creato con intelligenza, fatto con passione, scegliendo le essenze adatte, può regalare sensazioni inaspettate a chi lo abita o semplicemente lo visita, senza la necessità di stupire ad ogni costo, senza subire inutili contaminazioni, spesso fuori contesto. 

Giardini verticali ad ogni costo, piscine con cascate di finta roccia ovunque, vetri, ghiaini e ciottoli colorati sempre, Olivi secolari spesso ridotti a poco più che ad attaccapanni, ostentano spesso una ricchezza che nei giardini diventa sempre qualche cosa di platealmente odioso e offensivo. Il “rapimento mistico e sensuale” deve derivare sia dalle scelte architettoniche armoniose, sia dai volumi e proporzioni corretti, dai particolari profumi o dalla gradevolezza delle “cose semplici”. 

Ci vuole voglia di reinventarsi, di ascoltare, ci vuole passione nello spiegare e nel far comprendere. La natura è già ricca di sé, non ha bisogno di essere maldestramente aiutata per ricordarcelo ogni volta che ritroviamo l’intuizione di fermarci cinque minuti ad osservarla. Ricerchiamo armonia nei nostri giardini e non il wow ad ogni costo!

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